Contemplare, a volte, camminare

Per Santiago? Di qua!Era un cielo nuovo, quello di stasera… Stellato, limpido, un abbraccio di infinito!

Starei ore a guardare il mondo, da quaggiù, perché a pensarci bene tutto quel mare di stelle è certo più grande di tutte le idee che potrei provare a farmi. Ed ha un fascino irresistibile: forse l’idea stessa dell’esserne parte è quello che mi cattura, che mi prende e mi fa vibrare nel profondo.. essere parte di qualcosa di così meraviglioso è.. ineffabile!

Guardare le stelle mi fa tornare a me stesso, raccogliere nella mia essenza, dove non c’è posto per quel che non mi fa essere me stesso, solo per la più profonda e vera coscienza di esistere.

Ma stasera c’era di più… non potevo non tornare con la memoria a Triacastela, a quel cielo stellato così denso di vita e di luce, alle stelle cadenti viste quasi per sbaglio… che lungo questo cammino, ancora continua qui, a duemila km di distanza! E continua perché non sono i piedi a camminare, ora è lo Spirito che anela ad andare, è il cuore che chiama e che guarda avanti con la forza e la tenacia che solo lui sa avere!

Cercavo una costellazione a conchiglia, o una a freccia ( magari gialla?? 🙂 )  ma non le ho trovate lassù.. però ci sono, sono qui dentro al cuore, nitide, brillanti, luminose come la vita stessa!

Ho intuito molte cose in questo breve tratto di Cammino.. e una di queste è che ho bisogno come dell’aria che respiro di momenti in cui nutrire il mio spirito.

Ho riscoperto che, per me, contemplare il Creato è un modo speciale per andare incontro al suo Creatore, per cercarne i segni, il sorriso tra le fronde, sussurrato tra gli steli di grano maturo!

Ed ho capito che non sempre occorre fermarsi per contemplare Dio, a volte lo si incontra nel quotidiano camminare, quando non puoi fermare il piede e perderti nell’orizzonte con il sorriso… ed è stupendo, ed è vivo, ed è accanto a te che ti accompagna passo per passo!

Questa mia prima volta a Santiago è stata una festa dell’anima… non saprei come altro raccontarla, per non dire dei piedi, delle gambe e della fatica… eppure è così concreta questa felicità, proprio perché passata per questo involucro di polvere e sangue, ora così pieno di luce!

E la nostalgia è un seme che già cresce in me… prima o poi lo rifarò questo cammino!

Un fraterno abbraccio ai miei compagni di strada e anche a Dario ed Elisa che ormai dovrebbero essere arrivati alla meta: siete unici!

PS: How I wish I could know the names of those I walked with… I can only send a warm hug to Benedicte and Guillaume (if that’s the right way to write their names: j’espère que vous êtes bien!- Well.. my French is terrible, but I wish you the best!) and hope that someday, somehow, I’ll get in touch again with those angels I had the chance to share some of the steps towards Santiago! (BTW: I arrived in Santiago on Aug, 14th, about at noon…)

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