Sogno di una notte di mezza primavera

Nastri ad agghindare il cielo… erano per te, Sofia, ma ora sei arrivata e con te la primavera, che fa fiorire i ciliegi e ne dissemina i petali nell’aria, con gioia e delicatezza.

Dev’essere per questo che i ciliegi sono tanto cari ai sensibili spiriti dei nostri fratelli d’oriente, per la forza viva del legno che si unisce alla tenerezza del fiore e del vento…?

E il vento soffia, va dove vuole, porta con sè sussurri e ruggiti, schiaffi e carezze. Guardo il prato, questo verde e folto disegno di vita…. Certo, a guardarli da vicino anche questi fili d’erba del campo suscitano stupore e meraviglia, nella loro danza ritmata, nel frenetico incontrarsi di miriadi di esserini che ci vivono…

Ed ecco un tulipano, inatteso, in mezzo a questi minuscoli giunchi ondeggianti, ed un piccolo corteggiatore lì accanto: cronaca di un incontro come mille altri, eppure in esso stesso unico… E penso… Quante persone incontriamo ogni giorno, accanto a noi, quanti sorrisi e quante gioie vissute e forse a volte mai comunicate abbastanza… non sono sempre le stesse persone, ogni giorno sono nuove, come nuovo è ogni incontro che nasce, portando in sè doni e dolcezze da scoprire

Appoggio le spalle a questo tronco caldo di sole, come un’altra schiena calda e amica contro la mia,
guardo il cielo e mi lascio prendere dalla tenerezza e dalla solitudine, come fossi anch’io lassù,
a guardare
montagne care e al tempo stesso distanti
, con il desiderio dentro, sempre più forte, di aprire le ali e volare più in alto, negli occhi il blu del cielo…