Umanità – quale eredità?

Ho rivisto non senza una forte emozione il video ormai noto come “La ragazza che zittì il mondo per 6 minuti“. Per chi non l’ha mai visto, eccolo, anche con i sottotitoli:

Quale forza in queste parole, quanta verità in questo sguardo fermo e fiero, in queste parole lucide, vere, vibranti!Quanta verità nel mondo visto con gli occhi di una dodicenne, con gli occhi di chi ancora non si è abituato a vedere i telegiornali, di chi ancora non ha smesso di indignarsi per le azioni indicibili che vengono fatte a tutti i livelli da chi ha il potere e la responsabilità di decidere, e al tempo stesso da tutti quelli che, una volta delegato questo potere ai propri rappresentanti, si disinteressano delle sorti della propria terra e del proprio futuro come se potessero non riguardare loro e la propria discendenza…

Non è solo un’azione, un singolo comportamento a causare sdegno e scandalo.. è l’ignoranza di chi ha tutti gli elementi per sapere, è l’indifferenza di chi ha tutti i dati per conoscere, è l’ignavia di chi ha tutti gli strumenti per agire ed evitare il male…

Severn Cullis-Suzuki (questo è il nome della bimba) parla di molte cose, fa vibrare molte corde, del buon senso, dell’intelligenza, del cuore e dello spirito, ma su un punto in particolare dovremmo soffermarci: per quale che sia il nostro ruolo, il nostro titolo, la nostra responsabilità, siamo tutti padri, madri, fratelli e soprattutto figli! …e che cosa, che cosa mai vogliamo lasciare ai nostri figli, che cosa vogliamo che resti loro – che sono l’umanità nuova, ciò che verrà dopo di noi – una volta che tutti gli scempi che si stanno compiendo saranno compiuti? Possiamo ancora accettare di continuare a versare nel Pacifico acqua radioattiva, contaminando la vita di metà dei mari del mondo per i millenni a venire? Possiamo ancora accettare di intossicare piante e animali di sostanze chimiche di sintesi, di cambiarne addirittura il genoma, solo per gonfiarli e renderli più “produttivi” e guadagnare di più, senza sapere ancora bene che effetto avranno a lungo termine sui nostri organismi, dato che di questi ci nutriamo?

“Quale padre tra di voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà un serpente al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?”

E poi guardo all’Iran in questi giorni, ma anche al Medio Oriente e a mille altri luoghi: perché ancora questa violenza, perché ancora questa folle corsa agli armamenti, ad alzare sempre più la voce e mostrare sempre più i muscoli  di fronte ad un nemico immaginario che è in realtà nostro fratello, seduto accanto a noi nella stessa barca lungo il fiume della vita? Perché questa follia devastatrice, in cui la potenza di distruzione è divenuta così grande da poter annientare come effetto collaterale gli stessi esseri che ne fanno uso!?

Si fa la guerra per mille motivi, per le risorse, per gli interessi, per la supremazia (che poi significa sfruttamento di quanto conquistato)… la si giustifica in mille modi, a volte si arriva addirittura a chiamarla “missione di pace” o “guerra giusta”, ma la realtà è che dalla guerra non escono mai vincitori, o che perlomeno quelli che vincono non sono mai i combattenti ma più facilmente coloro che forniscono i mezzi per combattersi… gli stessi molto spesso che -nell’ombra- hanno interesse in una situazione diversa da quella esistente e spingono così perché cambi… o perché resti com’è, in conflitto senza fine, così che nessuno possa interferire…

Ma, davvero, quale pace è mai uscita da una guerra? La pace dei soldati caduti, dei bimbi mutilati per i decenni a venire sugli ordigni inesplosi, dei terreni contaminati e devastati, del tessuto sociale lacerato dall’odio e dal rancore del conflitto, la pace delle strutture distrutte e dei servizi azzerati…

No, non si tratta di buonismo, si tratta di aprire la mente e di capire che condividiamo la responsabilità di questa terra in cui viviamo, e che anche solo in quanto figli di questa terra siamo tutti uguali, con lo stesso diritto di esistere e di esistere dignitosamente, che siamo folli a voler continuare ad inquinare, a distruggere, ad uccidere, ad immolare sull’altare del Profitto e del Mercato ogni cosa buona, bella e pura che c’è in questo mondo! Si tratta di agire a tutti i livelli, di usare la stessa determinazione che abbiamo avuto nel perseguire il progresso senza regole per riprendere nel creato il nostro posto di custodi, non quello di divoratori…

Custodi perché c’è qualcosa di prezioso da custodire, ma anche perché il custodire in sé è un atto di attenzione, di rispetto, di cura verso ciò che si custodisce.

Non mi dilungo oltre.. volevo lasciarvi solo questo piccolo, gioioso pensiero: siate custodi di bellezza, di purezza, di verità in ciò che vi compete, abbiate cura delle persone che avete vicino e di chi incontrate, lasciate ogni cosa più bella di come l’avete trovata perché anche voi, nel vostro piccolo, state cambiando il mondo e rendendolo migliore!

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